Patriota, uomo politico e letterato italiano. Aderì alle manifestazioni
palermitane del 1847, in seguito alle quali fu arrestato e liberato nel 1848. Fu
deputato nel Parlamento siciliano e membro della commissione incaricata di
offrire la Corona di Palermo al duca di Genova; come seguace dell'ideale
giobertiano, partecipò nell'ottobre 1848 al congresso federativo
torinese. Con la restaurazione borbonica, fu costretto all'esilio a Genova e
Firenze, caldeggiando e favorendo la spedizione dei Mille. In seguito ad essa,
nel 1860, rientrò a Palermo propugnando un forte decentramento
all'interno del Regno. Fu consigliere della Corte dei Conti di Sicilia e poi del
Regno, deputato in Parlamento nel 1862 e nel 1867 e, dal 1871, senatore. Membro
del Partito conservatore, fu più volte sindaco di Palermo, ministro dei
Lavori Pubblici nel secondo Governo Depretis e dell'Istruzione nel secondo
Governo Cairoli. Uomo di vasta cultura, di formazione classica, pubblicò
versi, saggi letterari e articoli giornalistici. Tra le sue opere ricordiamo:
La centralizzazione e la libertà (1862),
La Beatrice svelata,
preparazione all'intelligenza di tutte le opere di Dante (1865),
Sul
sacro libro detto "La sapienza di Salomone" (1871) (Palermo
1812-1892).